venerdì 4 marzo 2011

La mappa della mafia. Sette mesi dopo.


(Mercoledì 30 Dicembre 2009, 19:38)

Il progetto iniziato a maggio scorso, per il momento, è concluso. E' stata una ricerca su fonti online, quotidiani e libri. In breve, basta navigare su internet e andare in libreria: decine di giornalisti indagano sull'espansione dei clan mafiosi. 
La mafia globale
Non immaginavo che la mafia avesse allungato i suoi tentacoli nel mondo. Pensavo che l'epopea dei padrini negli Stati Uniti fosse finita: ma i documenti raccolti attraverso Wikipedia raccontano un'altra storia. Non sospettavo che in Canada avesse avuto radici un clan, quello deiCuntrera-Caruana, che si è guadagnato negli anni Novanta l'appellativo di "Rothschilds della mafia", con diramazioni in Venezuela, Inghilterra, Italia. Adesso, secondo gli investigatori, sono stati sostituiti dai Rizzuto (leggiThe Sixt family. Vito Rizzuto e il collasso della mafia americana ). E in America Latina? In Colombia un italiano collegato con le cosche calabresi è stato il leader delle Uac, un'organizzione militare: adesso Salvatore Mancuso è in carcere negli Stati Uniti. Ho letto anche cheAruba (un'isola tra la Colombia e il Venezuela, appartenente ai domini d'oltremare dell'Olanda) è un nodo nevralgico nei traffici illeciti. Un libro appena pubblicato, Mafia Export, racconta l'espansione globale della criminalità organizzata italiana: in Europa il contagio si è allargato aSpagna, Francia, Gran Bretagna, Germania. L'Africa non si sottrae all'interesse dei clan: Cosa Nostra è ben radicata in Sudafrica (leggi il capitolo "L'africano di Terrasini", in Mafia pulita). Dal dopoguerra inAustralia si sono stabiliti gruppi della ndrangheta con un ruolo di primo piano nel traffico degli stupefacenti (leggi Australia ndrangheta). Sono eventi documentati da decine di giornalisti nel mondo: la versione inglese di Wikipedia è un buon punto di partenza per esplorare le geografie criminali globali.
Aggiornamento 6 febbraio 2011. ATTENZIONE: dalla metà di gennaio 2011 ci sono problemi tecnici nella visualizzazione delle mappe. Se non riuscite a vederle, premete i tasti "ctrl" + "r", oppure il tasto F5: servono per aggiornare i contenuti della pagine. Se necessario premeteli anche una decina di volte: le mappe appariranno con tutte le informazioni.
La mafia al Nord
Come mostra i libro di inchiesta La penisola dei mafiosi, la criminalità organizzata è una questione italiana, non meridionale. Dal dopoguerra i clan hanno messo solide radici in quasi tutte le regioni dell'Italia settentrionale (soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna). Non si tratta unicamente del traffico di sostanze stupefacenti: nel bilancio dei clan finiscono i ricavati di estorsioni, usura, prostituzione, traffici illeciti. E altro. Polo Nord, invece, è un'indagine sullo scenario criminale tra Milano, Brescia, Reggio Emilia. Per avere una lente d'ingrandimento sulla geografia criminale della capitale lombarda è utile A Milano comanda la ndrangheta. Il titolo non sembra aver bisogno di ulteriori spiegazioni. Per informarsi online, sono punti di riferimento il sito MilanoMafia.com (segnalato anche dal Corriere della Sera con un link) e il blog Guardie e Ladri di Roberto Galullo.
La mafia nel Mezzogiorno
E' la storia più sorprendente. In questi mesi si è parlato spesso di Casal di Principe, pese d'origine di alcuni affiliati al clan dei Casalesi. Ma le Casal di Principe, nella penisola, sono decine. Platì è il Comune più povero d'Italia: è anche il paese d'origine di ricchi clan con interessi a Milano, nel Nord e nel mondo (leggi La penisola dei mafiosi). San Luca, poche migliaia di abitanti in Aspromonte, è la capitale "simbolica" della ndrangheta, ricordata in ogni riunione dei gruppi criminali (leggi: Fratelli di sangue, Ndrangheta, Le subculture mafiose). La provincia di Vibo Valentia è la più povera d'Italia: è da lì che proviene un clan definito da Giuseppe Lumia, "finanziariamente il più potente in Europa " (e con solide radici a Monza). C'è perfino un clan che parla una lingua rarissima, ilgrecanico.
E in Sicilia? Da Cattolica Eraclea (di nuovo, poche migliaia di persone nell'entroterra afrigentino) è arrivato un clan stabilitosi in Canada, ma con contatti ovunque. Da Siculiana (costa agrigentina) provengono i Cuntrera-Caruana. Senza dimenticare Corleone, paese d'origine di Totò Riina e Bernardo Provenzano. A quanto pare, mafia e sviluppo economico non vanno di pari passo...
Di nuovo: basta leggere gli articoli su internet (pubblicati da fonti attendibili) e leggere le inchieste disponibili in tante librerie per apprendere le storie di gruppi criminali italiani che presidiano le rotte dei traffici illeciti nel mondo. Nei prossimi mesi continuerò ad aggiornare saltuariamente la mappa, ma il suo obiettivo è stato raggiunto: riunire informazioni in pubblico dominio (open source intelligence) in modo accessibile. Chi vuole può contribuire, sempre: inviando link e segnalazioni a stop.mafia@gmail.com. Oppure copiate le mappe e sviluppatele a modo vostro. Il sapere, nell'epoca di Wikipedia, è partecipazione. Perché farlo? Perché la mafia devasta i beni comune: ambiente, fiducia, solidarietà, conoscenza.
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