sabato 10 dicembre 2011

Mafiaviz: visualizzare le mafie

Il fatturato delle mafie è stimato in 135 miliardi di euro (Confesercenti). I detenuti per associazione mafiosa sono 6438 (Ministero della Giustizia). Sono dati facili da dimenticare, soprattutto quando manca un contesto di riferimento. Ma come ricostruirlo? Il primo passo di Mafiaviz è la raccolta dei dati che riguardano la criminalità organizzata italiana: sono frammentati in decine di archivi su internet, spesso difficili da trovare. È un'immensa miniera accessibile a chiunque. Qui trovate un elenco: si possono aggiungere altri link e tag.
Le tabelle, però, non incoraggiano la memoria. Gli strumenti per la visualizzazione (mappe, grafici, tag cloud e altri) aiutano la visione di una figura d'insieme. Non è un punto di arrivo, ma di partenza per essere più consapevoli.

Proviamo, per esempio, a confrontare il fatturato della mafia con il prodotto interno lordo delle regioni italiane: ecco come appare la visualizzazione con un grafico a bolle (bubble chart). È utile per capire la ricchezza sottratta, soprattutto alle regioni del Sud dove la presenza della criminalità organizzata è più pervasiva. Se la mafia fosse una regione (tentacolare?), sarebbe tra le più ricche in Italia. Ripeto, è un punto di partenza.

Per chi è interessato, ecco una procedura per costruire le visualizzazioni. Ma altre strade sono percorribili. Una lista dei dati, come scritto in precedenza, è qui. Poi vanno trasferiti sulla tabella di un foglio di calcolo.
Uno strumento di visualizzazione è ManyEyes: una volta caricata la tabella si può scegliere tra diverse opzioni per i grafici. Non solo cifre: documenti di testo possono essere visti come tag cloud. E...buon divertimento.

Eyes wide shut project II, Chapter I

domenica 22 maggio 2011

La mappa sulla mafia due anni dopo: le voci di Wikipedia


Due anni fa inizia la raccolta di segnalazioni sulla presenza della criminalità organizzata in Italia a partire da libri di inchiesta, quotidiani, documenti prodotti dal Parlamento e dalla magistratura. E inizia da Milano e dal suo hinterland. Il primo problema era di trovare le fonti, ma in libreria non è difficile recuperare inchieste che descrivono la diffusione delle mafie sul territorio. Tra i tanti, nel 2009 erano disponibili La penisola dei mafiosi e la relazione della commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia presieduta da Francesco Forgione (qui il pdf). Poco dopo arriva online anche il sito web Milanomafia.com. Fino agli ultimi libri come Alveare e Mafia a Milano. Il Corriere della Sera ha un dossier aggiornato con una mappa,Mafiopoli.
Ma due anni fa un'autentica sorpresa è stata la scoperta su Wikipedia di pagine dedicate ai clan stanziati in modo stabile a Milano: sono pagine che raccontano le storie di alcuni tra i principali gruppi criminali. Molte sembrano le trame di romanzi d'avventura. E negli ultimi due anni sono state arricchite di fonti, riordinate e scritte meglio da chi ha contribuito all'enciclopedia online. Ma Wikipedia non è un punto di arrivo: diventa un punto di partenza dove ogni voce va letta con attenzione.
Iniziamo con un rapido elenco sulla presenza storica dei clan. A Quarto Oggiaro emergono, tra gli altri, i Crisafulli e i Di Giovine-Serraino. In città, anche in seguito a inchieste della magistratura, è stata segnalata l'attività del gruppo criminale Morabito nell'area dell'ortomercato. A Buccinascotroviamo le famiglie mafiose Barbaro-Papalia, Trimboli, Sergi. A Rho i Mandalari. A Cinisello gli Iamonte. A Vigevano i Valle. La lista per l'hinterland è lunga.

Ma c'è ancora strada da fare. E chiunque può aiutare ad aggiungere le fonti,  migliorare la qualità, aprire altre voci. Che fare? Le fonti si possono cercare, per esempio, negli archivi online dei quotidiani. Oppure in biblioteca. Sarebbe utile aggiungere filmati e immagini, per esempio dagli archivi su internet di YouTube o delle emittenti televisive. Occorre aggiungere altri documenti.
In genere gli amministratori che gestiscono Wikipedia non sono specializzati nella materia di cui controllano i nuovi contributi immessi nelle pagine. Seguono un metodo: verificano, per esempio, l'attendibilità delle fonti, oppure chiedono ulteriori chiarimenti a chi ha aggiunto una frase o un link, come emerge dalle pagine delle discussioni (in alto a sinistra, dove potete vedere quali sono i dialoghi sulle voci scritte con Wikipedia). Chi contribuisce non è anonimo: il suo intervento è registrato attraverso il suo indirizzo ip. Oppure può scegliere di aprire un suo profilo come avviene nei social network. Wikipedia, anche se non le mostra, ha nomi e facce. Per vedere l'evoluzione di una voce nel tempo è utile la cronologia (in alto a destra): mostra un elenco delle modifiche.

Aggiornamenti sulla mappa.

Europa. Resta da mappare in dettaglio la presenza storica delle organizzazioni criminali italiane: è disponibile una cartina per la Germania, anche se non aggiornata, che verrà pubblicata in seguito. Mancano altre nazioni. È altrettanto difficile ricostruire la presenza di gruppi provenienti da altre nazioni su scala locale. Per l'Italia restano esclusi dalla mappatura finora Abruzzo, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. Qui la mappa.

Asia. Mancano fonti aggiornate per Cina, Giappone, Corea del Sud e Taiwan. Qui la mappa.

Americhe. La crisi della “Sesta Famiglia” in Canada e l'offensiva dell'Fbi contro Cosa Nostra a New York lasciano intravedere rapidi mutamenti nello scenario. In questo caso le mappe abbondano, ma hanno una risoluzione su scala iperlocale (il quartiere per intenderci), dove emerge una notevole frammentazione. In Messico continua la guerra dei narcos. Qui la mappa per l'America settentrionale e l'America latina.

Africa. La mafia nigeriana è probabilmente la più attiva tra quelle autoctone del continente. Non è rintracciabile una mappa su scala locale. Qui la mappa del continente.

Oceania. Oltre la ndrangheta non sono disponibili mappe sulla diffusione di network criminali. Qui l'Australia e l'Oceania.

LEGGI ANCHE:
La mappa della mafia in Italia: aggiornamenti

venerdì 4 marzo 2011

La mappa della mafia in italia: aggiornamenti

(Venerdì 31 Dicembre 2010, 15:21)
Aggiornamenti sulla mappa della criminalità organizzata italiana in Italia: appunti sul metodo di costruzione della cartina. È un progetto ancora in fase di sviluppo, iniziato nel maggio 2009.
Aggiornamento 6 febbraio 2011. ATTENZIONE: dalla metà di gennaio 2011 ci sono problemi tecnici nella visualizzazione delle mappe. Se non riuscite a vederle, premete i tasti "ctrl" + "r", oppure il tasto F5: servono per aggiornare i contenuti della pagine. Se necessario premeteli anche una decina di volte: le mappe appariranno con tutte le informazioni.
Sud e Isole
Quattro regioni sono occupate in modo capillare dalla criminalità organizzata. Per la mappa della mafia in Sicilia la fonte principale è il libroCosa nostra, uomini d'onore di Fabio Iadeluca: quartieri, città e paesi sono organizzati in "mandamenti". Altre fonti (L'Italia del pizzo e delle mazzette, articoli di cronaca dei quotidiani nazionali e locali, notizie tratte da agenzie di stampa) concordano in genere sulla ripartizione del territorio nella Sicilia Occidentale, ma per la Sicilia Orientale restano divergenze sulla dislocazione e talvolta sull'esistenza dei mandamenti. Il fatturato della mafia siciliana è stimato in 90 miliardi di euro (Almanacco Guanda, articolo "Malitalia, dalla mafia alla cricca e oltre, pag. 24, autore Ferruccio Pinotti).
In Calabria i clan della ndrangheta (o ndrine) sono organizzati in "locali", composti da più famiglie: la fonte principale è stato il testo  Senza mafie. Verso Sud. Ma la stima dei clan che emerge dalla mappa è probabilmente limitata: nella puntata ndranghetisti di "Presa diretta" le forze dell'ordine indicano circa 600 nuclei sul territorio regionale. Le divergenze tra le fonti (come Fratelli di sangue, Ndrangheta) sulla presenza di alcuni clan in alcuni paesi riguarda quasi esclusivamente i piccoli centri nelle aree più remote dell'Aspromonte. Il giro d'affari della ndrangheta è stimato dall'Eurispes in 44 miliardi di euro.
Il territorio della Campania è diviso tra i clan della camorra: l'affollamento è più elevato a Napoli e nelle zone delle province limitrofe più vicine al capoluogo. La guida principale per la mappa è stato "Storia della camorra". Non emergono differenze tra le fonti consultate (articoli di cronaca, agenzie, libri).
Più complessa, invece, la ricostruzione per la criminalità organizzata inPuglia (divisa almeno in due grandi gruppi, la sacra corona unita e la società foggiana), la meno esposta ai riflettori dei media: la fonte utilizzata è L' Italia del pizzo e delle mazzette. Ma sono disponibili poche altre risorse. E altre fonti (come Divorati dalla mafia) sono in disaccordo sulla presenza di alcuni clan nelle città pugliesi.  
Guarda la mappa della mafia siciliana in Sicilia
Guarda la mappa della camorra in Campania
Guarda la mappa della ndrangheta in Calabria
Guarda la mappa della criminalità organizzata pugliese
Centro
L'Osservatorio Tecnico Scientifico Sicurezza e Legalità Regione Lazio ha elaborato una mappa dettagliata del presidio da parte delle organizzazioni criminali in Lazio. Sono presenti camorra, mafia siciliana, ndrangheta, criminalità pugliese e criminalità locale, inclusi ex appartenenti alla banda della magliana. Nelle province meridionali della regione prevalgono la ndrangheta e la camorra. Toscana, Marche e Umbria risentono dell'influenza, soprattutto nei principali centri abitati, delle mafie italiane e straniere, come mostra L' Italia del pizzo e delle mazzette.
Guarda la mappa della criminalità organizzata nel Lazio
Nord
In Lombardia sembra predominante la presenza della ndrangheta: le fonti sono le mappe di Milanomafia.com, elaborate sugli atti dei processi giudiziari. Nell'ultimo anno si sono moltiplicati i libri che raccontano il radicamento della criminalità organizzata nella regione italiana più ricca, come A Milano comanda la ndrangheta, Metastasi, O mia bella madu'ndrina. Secondo gli articoli della cronaca locale milanese, i quartieri del capoluogo lombardo sono divisi tra clan della ndrangheta, della mafia siciliana e della camorra. Alle mafie italiane si aggiugono le mafie staniere e gruppi di criminalità comune. Alcuni clan italiani sono radicati dagli anni sessanta-settanta in Lombardia. Nella provincia di Milano la ndrangheta è infiltrata in modo capillare, come ricordano le mappe diMilanomafia.com e i libri citati in precedenza. Nelle altre province sono presenti ndrangheta, mafia siciliana, camorra. Sono pochi i conflitti tra le fonti che riguardano i confini tra le suddivisioni del territorio da parte dei clan. 
A esplorare la criminalità organizzata in Emilia Romagna è l'ebook "Tra la via Emilia e il clan": gli atti giudiziari evidenziano una maggiore influenza della ndrangheta in Emilia e della camorra in Romagna. Non sono state rilevate contraddizioni con altre fonti, come Economia criminale. 
Il territorio della Liguria è suddiviso in quattro locali di ndrangheta, secondo quanto riportato da Economia criminale. 
In Piemonte sono radicate ndrangheta e camorra, secondo i dati riportati da L'Italia del pizzo e delle mazzette.
Eyes wide shut project. Chapter two: maptivism
Per A.P. 
LEGGI ANCHE:

La mappa della mafia. Sette mesi dopo.


(Mercoledì 30 Dicembre 2009, 19:38)

Il progetto iniziato a maggio scorso, per il momento, è concluso. E' stata una ricerca su fonti online, quotidiani e libri. In breve, basta navigare su internet e andare in libreria: decine di giornalisti indagano sull'espansione dei clan mafiosi. 
La mafia globale
Non immaginavo che la mafia avesse allungato i suoi tentacoli nel mondo. Pensavo che l'epopea dei padrini negli Stati Uniti fosse finita: ma i documenti raccolti attraverso Wikipedia raccontano un'altra storia. Non sospettavo che in Canada avesse avuto radici un clan, quello deiCuntrera-Caruana, che si è guadagnato negli anni Novanta l'appellativo di "Rothschilds della mafia", con diramazioni in Venezuela, Inghilterra, Italia. Adesso, secondo gli investigatori, sono stati sostituiti dai Rizzuto (leggiThe Sixt family. Vito Rizzuto e il collasso della mafia americana ). E in America Latina? In Colombia un italiano collegato con le cosche calabresi è stato il leader delle Uac, un'organizzione militare: adesso Salvatore Mancuso è in carcere negli Stati Uniti. Ho letto anche cheAruba (un'isola tra la Colombia e il Venezuela, appartenente ai domini d'oltremare dell'Olanda) è un nodo nevralgico nei traffici illeciti. Un libro appena pubblicato, Mafia Export, racconta l'espansione globale della criminalità organizzata italiana: in Europa il contagio si è allargato aSpagna, Francia, Gran Bretagna, Germania. L'Africa non si sottrae all'interesse dei clan: Cosa Nostra è ben radicata in Sudafrica (leggi il capitolo "L'africano di Terrasini", in Mafia pulita). Dal dopoguerra inAustralia si sono stabiliti gruppi della ndrangheta con un ruolo di primo piano nel traffico degli stupefacenti (leggi Australia ndrangheta). Sono eventi documentati da decine di giornalisti nel mondo: la versione inglese di Wikipedia è un buon punto di partenza per esplorare le geografie criminali globali.
Aggiornamento 6 febbraio 2011. ATTENZIONE: dalla metà di gennaio 2011 ci sono problemi tecnici nella visualizzazione delle mappe. Se non riuscite a vederle, premete i tasti "ctrl" + "r", oppure il tasto F5: servono per aggiornare i contenuti della pagine. Se necessario premeteli anche una decina di volte: le mappe appariranno con tutte le informazioni.
La mafia al Nord
Come mostra i libro di inchiesta La penisola dei mafiosi, la criminalità organizzata è una questione italiana, non meridionale. Dal dopoguerra i clan hanno messo solide radici in quasi tutte le regioni dell'Italia settentrionale (soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna). Non si tratta unicamente del traffico di sostanze stupefacenti: nel bilancio dei clan finiscono i ricavati di estorsioni, usura, prostituzione, traffici illeciti. E altro. Polo Nord, invece, è un'indagine sullo scenario criminale tra Milano, Brescia, Reggio Emilia. Per avere una lente d'ingrandimento sulla geografia criminale della capitale lombarda è utile A Milano comanda la ndrangheta. Il titolo non sembra aver bisogno di ulteriori spiegazioni. Per informarsi online, sono punti di riferimento il sito MilanoMafia.com (segnalato anche dal Corriere della Sera con un link) e il blog Guardie e Ladri di Roberto Galullo.
La mafia nel Mezzogiorno
E' la storia più sorprendente. In questi mesi si è parlato spesso di Casal di Principe, pese d'origine di alcuni affiliati al clan dei Casalesi. Ma le Casal di Principe, nella penisola, sono decine. Platì è il Comune più povero d'Italia: è anche il paese d'origine di ricchi clan con interessi a Milano, nel Nord e nel mondo (leggi La penisola dei mafiosi). San Luca, poche migliaia di abitanti in Aspromonte, è la capitale "simbolica" della ndrangheta, ricordata in ogni riunione dei gruppi criminali (leggi: Fratelli di sangue, Ndrangheta, Le subculture mafiose). La provincia di Vibo Valentia è la più povera d'Italia: è da lì che proviene un clan definito da Giuseppe Lumia, "finanziariamente il più potente in Europa " (e con solide radici a Monza). C'è perfino un clan che parla una lingua rarissima, ilgrecanico.
E in Sicilia? Da Cattolica Eraclea (di nuovo, poche migliaia di persone nell'entroterra afrigentino) è arrivato un clan stabilitosi in Canada, ma con contatti ovunque. Da Siculiana (costa agrigentina) provengono i Cuntrera-Caruana. Senza dimenticare Corleone, paese d'origine di Totò Riina e Bernardo Provenzano. A quanto pare, mafia e sviluppo economico non vanno di pari passo...
Di nuovo: basta leggere gli articoli su internet (pubblicati da fonti attendibili) e leggere le inchieste disponibili in tante librerie per apprendere le storie di gruppi criminali italiani che presidiano le rotte dei traffici illeciti nel mondo. Nei prossimi mesi continuerò ad aggiornare saltuariamente la mappa, ma il suo obiettivo è stato raggiunto: riunire informazioni in pubblico dominio (open source intelligence) in modo accessibile. Chi vuole può contribuire, sempre: inviando link e segnalazioni a stop.mafia@gmail.com. Oppure copiate le mappe e sviluppatele a modo vostro. Il sapere, nell'epoca di Wikipedia, è partecipazione. Perché farlo? Perché la mafia devasta i beni comune: ambiente, fiducia, solidarietà, conoscenza.
LEGGI ANCHE: